Ho già parlato qui in un altro articolo della respirazione e di quanto sia insieme al sole uno dei due elementi di base più importanti per la vita sul nostro pianeta.
Oggi parliamo invece di quanto influenzi il modo in cui ci muoviamo ad un livello molto profondo.
Per fare un esempio pratico, quando inviamo il segnale al cervello di voler utilizzare il cingolo scapolo omerale (semplificando la spalla) ancor prima di attivare i muscoli che ci servono per fare il movimento che desideriamo avviene un’anticipazione, un pretensionamento di un muscolo che è all’interno del corpo umano: il diaframma, muscolo respiratorio per eccellenza.
Da qui capite che se il cervello lo aziona ancor prima di muovere quei muscoli, lo ritiene un atto fondamentale affinché il nostro gesto sia naturale, efficiente, sicuro ed economico.
I nostri pattern motori, cioè le istruzioni presenti nel nostro cervello relative ai nostri movimenti di base, sono influenzati da molti fattori, ed il respiro è uno di questi (tra i più importanti).
Per questo re-insegnare la giusta respirazione durante, per esempio, una sessione di allenamento è un requisito prioritario per un trainer che ha a cuore la salute del suo allievo.
Pensate alla manovra di Valsalva durante lo squat, o le respirazioni profonde in una sequenza di yoga, ogni respiro incide profondamente nella riscrittura dei vostri movimenti e dà le giuste istruzioni al sistema nervoso che a sua volta le dà al sistema miofasciale e via dicendo per ridistribuire le tensioni (tensegrità) all’interno del corpo umano.
Faticherete di meno, avrete più forza, più resistenza, più mobilità, recupererete più velocemente e avrete meno dolori.
Bello, no?
Ricominciamo a considerare il corpo umano come un’unità, e capiremo quanto abbiamo bisogno di fare un passo indietro per esplorare ciò che ci ha permesso di vivere, gli elementi fondamentali della nostra evoluzione.
"Breathe some soul in me
Breathe your gift of love to me
Breathe life to lay 'fore me
Breathe to make me breathe"
