Siamo abituati a pensare al miglioramento della performance nel nostro sport di riferimento in termini di aumento del tempo e del volume di allenamento del gesto specifico, per capirci: se un runner vuole migliorare la performance e aumentare le distanze percorse, farà più uscite settimanali, “macinerà” più chilometri, per farla breve, correrà di più.
LE GAMBE E I POLMONI NON SONO SUFFICIENTI PER MIGLIORARE LA CORSA
Certo dirò una banalità affermando che per correre non è sufficiente avere un sistema cardio-circolatorio allenato e delle gambe resistenti.
Nel running (come in tante altre discipline) dobbiamo prendere in considerazione tutte le catene muscolari coinvolte che collaborano affinché il gesto sia il più efficiente ed economico possibile, perché in fondo ciò che conta qui (e che fa la differenza) è la forza delle nostre catene cinematiche costruita ed allenata nel rispetto dell’equilibrio e dell’armonia motoria.
Core, muscoli stabilizzatori, muscoli dimenticati e sottovalutati (ahimè) come gli adduttori, i glutei e il multifido sono la chiave di volta per ottimizzare il movimento.
INTEGRARE METODICHE ALLENANTI DIVERSE PUO’ FARE LA DIFFERENZA
Da ormai diverso tempo, per fortuna direi, questo concetto di integrazione di metodi di allenamento differenti si sta diffondendo e sempre più sportivi ed atleti inseriscono nella loro routine settimanale lavoro con sovraccarichi, esercizi di mobilità, balistici e di stabilizzazione.
Ma cosa accade se inseriamo dei workout con attrezzi non convenzionali, tipo i kettlebell?
Il kettlebell training, diffuso ormai in tutto il mondo, è una delle scelte più quotate nel panorama dell’allenamento internazionale per il miglioramento della performance sportiva. e ora vedremo se vale la pena adottarlo anche nella corsa.
L’allenamento con i kettlebell può davvero aiutare i runner ad essere più efficienti e veloci?
È ben noto che l’allenamento con i sovraccarichi offre molti vantaggi a chi corre sulle lunghe distanze, migliorando l’economia della corsa, ma qui nello specifico analizzeremo se l’allenamento con i kettlebell aggiunge qualche elemento significativo e se vale la pena adottarlo in un programma di allenamento per i runner.
Che il kettlebell training sia efficace in generale, non ci sono dubbi. Decine di ricerche lo dimostrano: maggiore forza, miglioramento del sistema cardiovascolare, aumentata captazione dell’ossigeno.
Si avete capito bene, ossigeno.
Non dobbiamo però dimenticare che il kettlebell training è in generale a-specifico, cioè allena e migliora tutte le componenti generali della forza, del fitness e dell’atletismo (tranne nel caso del ghiri sport o sollevamento olimpico dei kettlebell cosiddetti "hollow" che hanno una forma ben precisa e delle regole di utilizzo molto dettagliate. Ciò non esclude che avremo comunque i vantaggi sopracitati, ma ci prepara anche a quello sport specifico).
Dobbiamo perciò adattare gli esercizi al nostro obiettivo, più saranno studiati per il nostro sport (in questo caso la corsa) più vantaggi avremo in termini di riduzione degli infortuni, perdita di peso e miglioramento della performance.
Un atleta che scelga di integrare i kettlebell nel suo programma dovrebbe focalizzarsi su quegli esercizi che stimolano i ”motori” della corsa:
- anche
- glutei
- ischio-crurali
- gruppo degli adduttori
- dorsali
e dovrebbe lavorare sulle aree deboli tipiche del running, per esempio stabilizzazione ed assetto propriocettivo della caviglia.
Il kettlebell training ha molti movimenti esplosivo/balistici e a catena lunga, movimenti che giocano sul baricentro e che insegnano al nostro corpo una migliore gestione del carico, un lavoro profondo sul core e conseguentemente una maggiore stabilità del tronco.
E, non ultimo, un importante lavoro sul motore spinale, il principale generatore di spinta nella corsa, che entra potentemente in gioco insieme ai muscoli dorsali e adduttori, questi ultimi troppo spesso dimenticati e sottovalutati.
Impostato in questo modo, il lavoro con i kettlebell darà veramente grandi risultati, più di qualunque altro allenamento basato sulla forza.
Consiglio ai neofiti di questo allenamento di cominciare la pratica imparando gli esercizi di base (swing, push press, windmill, get up, clean, jerk, snatch, etc) per poi andare a personalizzarli ed inserirli in un programma specifico.
Vi assicuro che già dopo poche settimane sentirete una notevole differenza e la vostra prestazione ne beneficerà.
Unica raccomandazione: prendetevi il tempo necessario ad imparare correttamente ogni esercizio, prima di progredire col carico e le varianti, senza fretta.
Godetevi il viaggio nel mondo dei kettlebell!
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